Il Brigidino di Lamporecchio nei PAT (prodotti agroalimentari tradizionali)
Postato il 11 agosto 2022,
Leggero, profumato, croccante il Brigidino di Lamporecchio è una specialità dolciaria unica di Lamporecchio, paese della Toscana centrale.
Siamo in provincia di Pistoia e da questo storico territorio ha preso avvio il Brigidino che si trova definitivamente nell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT).
Non si entra facilmente nei PAT, ci vogliono determinati requisiti. La certificazione dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, infatti, avviene solo per quelli scelti dal Governo italiano dopo un’attenta osservazione e che, a quel punto, li tutela attraverso specifiche normative.
Cosa sono i PAT
Regolati dal Decreto Ministeriale 18 luglio 2000 n. 130 i prodotti devono essere lavorati nello stesso modo nel territorio a cui afferiscono, secondo ricette e metodi tradizionali per un periodo di almeno 25 anni. Quindi, i brigidini di Lamporecchio, con la loro lunga storia, entrano a pieno titolo nei PAT.
L’entrata definitiva e ufficiale del brigidino di Lamporecchio è avvenuta nel 2022 dopo un primo ingresso avvenuto nel 2002.
Nel 2021 il Comune di Lamporecchio, in accordo con i produttori, le associazioni di categoria e ai maestri brigidinai, ha avviato il percorso con la Regione per l'approvazione dell'aggiornamento della scheda presente nei PAT. Così la Regione Toscana ha aggiornato la scheda del Brigidino di Lamporecchio con nome, ricetta originale e storia e inoltrato al Ministero.
Ad oggi sono oltre 223 le tonnellate che ogni anno vengono prodotte di questo leggerissimo dolcetto unico nel suo genere.
Il "trastullo speciale" come lo definiva Artusi
Il “trastullo speciale”, come li definisce ’Artusi nel suo famoso ricettario, è presente in ogni fiera toscane che si rispetti, praticamente, senza il profumo dei brigidini, non sembra neanche festa. I venditori ambulanti detti “brigidinai” erano e sono i più ricercati, sono loro che li producono sul posto con una macchina dotata di tramoggia fatta ad imbuto e di un dosator che girando sforna, uno dopo l’altra, queste cialde profumate e croccanti. 60 secondi ad una temperatura di 200 gradi centigradi e il brigidino è pronto per essere gustato.
Le caratteristiche dei Brigidini
Il profumo di anice è la caratteristica dei brigidini. Più o meno intenso questo aroma si unisce alla loro scioglievolezza sul palato, alla dolcezza ben bilanciata che porta alla necessità di gustarne uno dopo l’altro. Piccole cialde di circa 7 centimetri che si arricciano ai bordi, dal colore giallo bruno, che “scrocchiano” sotto i denti.
Un impasto di farina di tipo 0 o 00, uova e zucchero e naturalmente aroma di anice. 50-60 secondi a 200 gradi e i brigidini di Lamporecchio sono pronti per essere gustati.
La ricetta tradizionale dei Brigidini di Lamporecchio
La ricetta e il nome di queste dolcezze prendono avvio dalle pendici del Montalbano. Qui, durante il Rinascimento, esisteva un convento di suore devote a Santa Brigida (oggi compatrona d'Europa insieme a santa Caterina da Siena e santa Teresa Benedetta della Croce). Nel convento le devote suorine avevano la loro attività che consisteva nel produrre le ostie per la messa ma qualcuna (pare proprio una certa suor Brigida) sbagliò qualcosa nella preparazione. Non volendo buttare tutto quel bendidio, le suore aggiunsero dei semi di anice dando vita a questi dolcetti leggeri e croccanti.
I brigidini quindi si possono fare anche a mano. Stessi ingredienti e piastra a pinza in metallo ben calda, ovviamente con le dosi previste nella ricetta. Oggi i brigidini sono ricercati e venduti non solo nelle fiere ma spediti in tutto il mondo come prodotto agroalimentare tradizionale e fanno grande la Toscana e l’Italia.
Ovviamente gli ingredienti migliori fanno il brigidino migliore: uova fresche, farine selezionate toscane e zucchero italiano.